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Torna il "divisionismo" sociale ?

Mentre scrivo questo commento penso a Gaber, che in una sua celebre canzone, si chiedeva cosa fosse la Destra e cosa fosse la Sinistra, indicando coloro che amavano fare il bagno nella vasca, come certamente di destra, a differenza di quelli che amavano invece fare la doccia, che certamente collocava a sinistra, così come il culatello era di destra, mentre la mortadella certamente di sinistra, e così via di questo passo, elencando stereotipi di destra e stereotipi di sinistra.

Giorgio Gaber insomma si chiedeva, anche, se questi stereotipi fossero dovuti all'ideologia, e se questa ci fosse ancora, anche se cominciava a nutrire forti dubbi, visto che il pensiero liberale, solitamente collocato a Destra, in quel tempo, cominciava a piacere anche alla Sinistra.

Ma allora la domanda è :

oggi è davvero tornato l'ideologismo ?

Se sì, sarebbe un vero peccato, ed una involuzione, visto che nel frattempo sono passati ben trent'anni, dal quel 1994, che tutti noi abbiamo vissuto, con intensità e passione, e, dal quale evidentemente, non avremmo imparato nulla.

Passione, che in fondo, secondo Gaber, era il nutrimento delle divisioni ideologiche.

Sarà per questo che mi va di mettere in relazione, oggi, a distanza di 30 anni, quella che poi, sarebbe diventata, un vero cult, per il cantautorato impegnato italiano, con quanto accade oggi in politica, soprattutto pensando a Bologna, che, ci richiama la mortadella, tipico salume Emiliano, e alla relazione fra questo, stereotipo "Garberiano" della vecchia sinistra, e quello che mi piace chiamare "il nuovo divisionismo sociale", e, che sembra ri-apparso in Italia.

Ancora Bologna dunque, quella Bologna della strage fascista, alla stazione, in quel 2 Agosto del 1980, e quella di alcuni giorni fa, quando in un luogo, vicino alla stessa stazione ferroviaria, si sono scontrati duramente, ancora una volta, alcune squadracce di facinorosi, che si richiamano al fascismo, e alcune squadracce dei cosiddetti antagonisti, spesso provenienti dai centri sociali, molti dei quali, altrettanto violenti ed eversivi, mentre in mezzo a loro, manifestava un popolo silenzioso e pacifico, che nulla aveva a che fare con quella teppaglia.

Personalmente, ho sempre pensato, che questa finta divisione fra gruppetti di facinorosi e violenti, sia, in realtà, funzionale a loro stessi, allo scopo solo di poter evidenziare la loro stessa esistenza, tentando, per fortuna, senza riuscirci mai, di influenzare, ognuno per la sua parte, i due schieramenti politici contrapposti, della destra e della sinistra, a cui farebbero riferimento.

E' un episodio direte voi.

Certo, e anche abbastanza isolato, visto che i due maggiori Partiti a cui si richiamerebbero, il Pd e Fratelli d'Italia, per fortuna, non li hanno giustamente sostenuti.

Il problema vero, invece, a mio avviso, è rappresentato da un fenomeno più grande, e più invasivo, che ha preso il via, già da qualche tempo, con l'apparire, nello scenario Mondiale, di quello che i politologi definiscono " democrazia illiberale".

Accade in Ungheria, in Gran Bretagna, in Francia, in Olanda, in Italia con la Lega di Salvini, e, oggi anche in America, dopo la vittoria del duo Musk- Trump, che più di tutti mi allarma .

Movimenti Nazionalisti e Patriottici, che fanno dell'Autarchia ed il Sovranismo, il loro credo politico.

E ben venga un nuovo movimentismo sociale, se finalizzato a far prendere coscienza che, in fondo, la Sinistra e la Destra esistono ancora.

Ben venga un certo risveglio sociale, dopo miriadi di Governi di coalizione, o di compromesso, giallo- verdi- giallo rossi, tecnici etc, in cui tutto sembrava sopito e sonnacchioso, con i cittadini colpiti da forte narcolessia.

Purché queste nuove forme di attivismo, siano autentiche, e non strumentalizzate politicamente, come ad esempio, di recente Landini. sta facendo, assumendo il ruolo di capo di una cosiddetta "rivolta sociale", collocandosi a sinistra della stessa Leader del campo progressista Ely Schlein, che pure aveva surclassato, il suo predecessore, lo spento Bonaccini

Peccato che tutto ciò, in Italia, rischia di scimmiottare fenomeni ultra Italiani, rischiando di essere evanescenti, se non dannosi, per lo stesso nostro sistema democratico, anzi potendo far rinascere quei cattivi maestri, che in un passato, non certo luminoso del nostro Paese, fecero gravi danni, infuocando gli animi e le piazze, poi fortunatamente sconfitti dallo stesso consenso popolare, che seppe preservare, quella volta, le sorti dell'assetto Repubblicano delle nostre Istituzioni.

Peraltro, questi nuovi rigurgiti, falsamente rivoluzionari, nascono, guarda caso, all'indomani dell'insediamento del primo autentico Governo a guida Politica, formato da una chiara maggioranza nel Paese, con al suo interno, gli stessi Leader di Partito.

Ben diversamente dunque dagli inciuci precedenti, e senza tutti i Leader dei Partiti di riferimento.

Allora, forse, è lecito chiedersi, come mai, queste pratiche di "rivolta sociale", non furono condotte nel quindicennio precedente?

Forse che l'occupazione, la sanità, le pensioni, il caro vita, il mancato rinnovo dei contratti nazionali di lavoro, non rappresentavano, anche allora, i veri nodi e le criticità del nostro Paese?

Certo che sì, semplicemente, in quei tempi, la parola d'ordine era " tutto va bene madama la Marchesa".

Persino i cosiddetti poteri forti sono stati a lungo "silenti"!

Allora, io credo, che sia positivo, finalmente, aver preso coscienza che l'Italia abbia ancora diverse questioni aperte, sia in termini sociali, che economici, che nel campo dei diritti civili, e che torni, quel che Giorgio Gaber faticava ad individuare, cioè la distinzione, fra Sinistra e Destra.

Purtuttavia questo anelito, per risultare benefico, per la nostra democrazia, deve materializzarsi, attraverso una nuova, e, più vasta, partecipazione popolare, anche dentro le urne.

Ben vengano dunque manifestazioni pacifiche dei giovani della rete degli studenti medi e degli universitari, come oggi si è fatto a Padova, ed in altri Capoluoghi del nostro Paese, (a parte Torino) per vedere affermato il diritto allo studio, e sufficienti mezzi pe la ricerca e l'Università, e, ben vengano le manifestazioni pacifiche di migliaia di pensionati, che ormai non riescono ad arrivare più a fine mese, o quelle dei lavoratori della Sanità contro la violenza ai suoi operatori, o dei lavoratori delle ferrovie per rivendicare il sacrosanto diritto alla loro sicurezza, purché queste siano di arricchimento e portatrici di idee e soluzioni adeguate alle menzionate criticità.

E' proprio così che una democrazia può definirsi "matura", quando ascolta cioè, e si confronta, coi bisogni espressi dai propri cittadini e dai vari "corpi sociali intermedi", cercando di dare risposte concrete a quanto di più giusto emerge dalla Società.

Ma destra e sinistra, che finalmente tornano a distinguersi, per le loro diverse visioni di Paese, facendo anche un po' felice, quel mostro di bravura di Giorgio Gaber, non commettano l'errore di fomentare l'odio fra i propri cittadini, non trascurando, anche, il fatto, che nel nostro Paese esiste un tessuto sociale e produttivo, che si riconoscere in posizioni di "Centro", moderato, popolare, liberale e garantista, senza cui, è bene ricordarlo, difficilmente potrà prevalere l'uno o l'altro schieramento politico.

Ecco perché, pur plaudendo a un nuovo "divisionismo ideale", e non ideologico, sarà bene mantenere dritta la schiena, senza farsi manipolare da vari giocolieri politici, un tempo seguaci del Grillismo, o da neo populisti, o, sovranisti, perché la scommessa vera da vincere, è realizzare le Riforme necessarie per il nostro Paese, avendo sempre di mira, il mantenimento del nostro assetto Costituzionale, senza fughe in avanti, demagogiche e dannose, che a dispetto di qualche nuovo avventuriero, potrebbe non portare buoni frutti, ne riempire le urne, come invece, desidero ardentemente io, insieme a tanti altri, e sono tanti, che amano il nostro Paese.

#sebastianoarcoraci#divisionismosocialeepartecipazione#









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